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ALLA SCOPERTA DEI CHAKRA: COSA SONO, COME FUNZIONANO E PERCHÈ SONO IMPORTANTI PER NOI

ALLA SCOPERTA DEI CHAKRA: COSA SONO, COME FUNZIONANO E PERCHÈ SONO IMPORTANTI PER NOI
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Laura Poerio

del 09/06/2022

Per capire cosa sono i chakra dobbiamo partire da un presupposto importante: noi siamo energia e il nostro corpo fisico e la nostra mente sono una cosa sola. Quando viviamo un’emozione e una sensazione, infatti, corpo e mente comunicano tra loro e si influenzano l’un l’altro.
Nello yoga si parla spesso di prana, che è appunto la nostra energia vitale. 

La nostra energia quindi circola nel corpo, scorre e fluisce in una direzione o in un’altra attraverso le nadi, ossia i canali energetici che ci attraversano da testa a piedi (ne abbiamo circa 72 mila, di cui la Sushumna è la nadi principale, quella della colonna).
I punti di incontro e intersezione delle nadi sono i chakra. Possiamo quindi definirli come i centri energetici presenti nel corpo. 

In tutto sono presenti 7 chakra, ognuno con delle particolarità, delle funzioni e delle caratteristiche. Corpo, mente e spirito sono in armonia quando i chakra sono bilanciati ed allineati. Per far questo, ci sono indicazioni che possiamo seguire, così come “sintomi” che ci possono dare consapevolezza su eventuali squilibri.
A ognuno dei chakra è associata una parte del corpo fisico e degli stati d’animo e delle emozioni, ossia la nostra energia mentale sottile. 

Per ogni chakra ci sono anche dei colori, simboli e suoni associati. Ad esempio, se pronunciati ad alta voce questi suoni stimolano l’energia attraverso le vibrazioni della voce. Per questo, esistono meditazioni con i mantra dedicate proprio al risveglio dei chakra. 

Ad ogni chakra è associata anche una ghiandola endocrina, che produce ormoni e quindi appunto bilancia ed equilibra il corpo. Quando l’energia fluisce nel chakra, gli organi associati a quel chakra funzionano correttamente e svolgono al meglio le loro funzioni. 

Qual è il compito dei chakra 

I chakra hanno il compito di ricevere e distribuire la nostra energia e scopo dello yoga è quello di facilitare questo flusso di energia risvegliandola in ogni chakra e facendola risalire dal chakra più basso a quello più alto. Quando un chakra viene stimolato e riceve energia, funziona al suo meglio e ci dona profondo benessere. 

Cosa significa che i chakra non sono allineati 

Se i chakra non hanno abbastanza energia, perché magari non scorre correttamente in tutto il corpo (magari abbiamo avuto un trauma fisico, una tensione fisica o emotiva, etc), avremo delle mancanze. Se invece al contrario i chakra sono iperstimolati avremo un eccesso di energia in quel chakra. Entrambe queste cose generano delle conseguenze in noi. 

Perchè sono importanti i chakra 

Lavorare sui nostri chakra ci permette di ristabilire il nostro equilibrio mentale, fisico e anche spirituale. Far scorrere l’energia nel modo giusto ci consente di sentirci realmente in sintonia con il corpo ma anche in generale ci dona un senso di benessere e di pace con la vita, come se tutto intorno a noi avesse un senso e se noi fossimo esattamente dove dobbiamo essere nel momento giusto.
Quella tanto cercata positività, quell’ottimismo che vorremmo tutti avere non parte solo dalla mente ma anche dalla nostra energia. 

Capire come funzionano i chakra ci permette di accorgerci quando qualcosa non va in noi e anche agire fin da subito per rimediare. Un po’ come quando sentiamo che abbiamo una contrattura muscolare e corriamo ai ripari per provare a scioglierla, quando abbiamo un chakra non allineato (ossia l’energia non scorre correttamente lungo quel punto importante di intersezione) la cosa migliore è prendersene cura. Vedremo poi come! 

Muladhara chakra 

A partire dalla base troviamo Muladhara, il chakra della radice, che si trova all’altezza dell’osso sacro. Muladhara significa appunto radice. Il suo colore è il rosso (il colore della forza!) e rappresenta la stabilità, il radicamento, l’istinto di sopravvivenza e la nostra capacità di fidarci. È connesso al soddisfacimento dei nostri bisogni primari e il suo scopo è quello di darci fondamenta solide, una base fisica e psicologica. Avere questo chakra in equilibrio ci dona un senso di sicurezza, ci fa sentire centrati e consapevoli, a nostro agio e rilassati. 

È collegato alle ghiandole surrenali, all’intestino, ai denti, alle ossa, al coccige, a gambe e piedi e al senso dell’olfatto. 

Quando il primo chakra ha energia carente possiamo sentire insicurezza, sfiducia, apatia, preoccupazione costante, paure. O al contrario, eccessi di rabbia, aggressività, gelosia, collera, invidia, tendenza a stare nella difensiva, violenza verbale o fisica. 

Quando il chakra è sovraccarico invece ci può essere una tendenza all’attaccamento e alla possessività. 

Il suo mantra è LAM, l’elemento la terra. 

Tra i disturbi fisici riscontriamo malattie intestinali, stitichezza, emorroidi, disturbi al nervo sciatico, dolori alla schiena, vene varicose, disturbi alla vescica e ai reni, dolori alla prostata, malattie delle ossa, anemia, oscillazioni della pressione sanguigna. Tra quelli psichici invece fobie, debolezza, depressione, carenza di fiducia, tendenza a dipendere troppo dagli altri. 

Rischiamo di non avere questo chakra in equilibrio quando ci sono cambiamenti nella nostra vita o in noi che rischiano di cambiare la nostra armonia. In questi momenti è fondamentale prenderci cura di noi ristabilendo quell’equilibrio. Utile quindi la meditazione con il mantra LAM e la pratica yoga.
Oltre a questo, è utile anche fare attività con la terra nella natura e riprendere consapevolezza del nostro radicamento. 

Svadhisthana chakra 

Il secondo chakra è quello sacrale, all’altezza dei genitali. Svadhisthana significa dolce e infatti rappresenta le cose dolci della vita, legate alle emozioni e alle nostre capacità creative. La sua energia rappresenta la nostra sessualità, il desiderio e l’estro. Il suo colore è l’arancione. Il secondo chakra ci permette di valorizzare noi stessi, le nostre emozioni, le nostre capacità e svilupparci al massimo, sentendo e gestendo al meglio le nostre energie.

Lavorare sul secondo chakra ci aiuta a generare un senso di autogratificazione e piacere, a essere creativi e vitali, felici, consapevoli del nostro corpo e anche fertili. 

È associato alle ovaie/testicoli ed è il responsabile del corretto funzionamento dei genitali, dei reni, della vescica e del sistema circolatorio. 

Il suo mantra è VAM e il suo elemento è l’acqua. È responsabile quindi dei movimenti dei fluidi nel corpo. 

Rischiamo di non avere questo chakra in equilibrio quando proviamo sensi di colpa o viviamo situazioni di rifiuto o abbandono. 

Tra i disturbi fisici riscontriamo dolori mestruali, difficoltà e problemi legati alla sfera sessuale, problemi legati alle vie urinarie. 

Se la sua energia è carente, abbiamo rigidità fisiche o mentali e difficoltà a lasciarci andare, paura del cambiamento e tendenza a fuggire dalla realtà, freddezza, chiusura, introversione, mancanza di passione o desideri, vergogna. 

Se la sua energia è in eccesso, invece, si provano emozioni contrastanti, spesso molto forti che portano ad identificarsi con esse e a creare una dipendenza, una continua ricerca di stimoli, un senso di non appagamento quasi ossessivo, una difficoltà a stare da soli e un esibizionismo. 

Per riequilibrarci sono utili tutte le attività che facilitano il contatto con l’acqua e il ballo (il movimento dei fianchi), oltre ai mantra e allo yoga come in tutti gli altri casi. 

Manipura chakra 

Il terzo chakra è Manipura, che significa dimora. È il chakra del plesso solare che si trova all’altezza dell’ombelico. Rappresenta noi stessi come individui ed è collegato alla nostra determinazione, forza, volontà, potere e fiducia. Il suo colore è il giallo, simbolo di energia e conoscenza. 

È associato al pancreas, responsabile della digestione, a fegato, milza, stomaco, cistifellea. In senso esteso Manipura è responsabile anche della digestione intesa come capacità di metabolizzare quello che succede nella nostra vita, i nostri pensieri, le nostre parole e le parole degli altri, le emozioni. 

Quando abbiamo poca energia in questo chakra abbiamo poca autostima e poca fiducia in noi, quando invece ne abbiamo troppa diventiamo arroganti, cresce in noi una sete di potere e ci chiudiamo alle opinioni degli altri, diventiamo iperattivi, troppo competitivi e vogliamo controllare tutto.
Lavorare su questo chakra ci rende persone affidabili, responsabili, spontanee, piacevoli e giocose, in grado di affrontare sfide con entusiasmo. 

Il suo elemento è il fuoco, il mantra è RAM. Quando lavoriamo con questo chakra sviluppiamo la nostra interiorità e ci sentiamo potenti, in grado di far accadere nella nostra vita quello che vogliamo.
Si mette in moto un motore dentro di noi che genera le giuste azioni e le giuste situazioni, ci rafforza e ci dona grande autonomia e indipendenza ma senza prevaricare sugli altri. 

Tra i disturbi fisici ci sono tutti quelli legati agli organi digestivi mentre quelli psichici hanno a che fare con problemi del sonno e insicurezze interiori. 

Rischiamo di avere questo chakra non equilibrato quando c’è qualcuno che si impone su noi (la famiglia con un’educazione troppo punitiva, un datore di lavoro tiranno, etc). 

Tra le attività utili ci sono quelle legate al sole e all’aria aperta. 

Anahata chakra 

Il quarto chakra è Anahata, il chakra del cuore. Il suo colore è verde, simbolo dell’amore. È fondamentale perchè collega i chakra inferiori, più materiali, a quelli superiori, più spirituali. La sua funzione è quella di sviluppare, esprimere e diffondere amore. Amore puro, incondizionato.
È simbolo di armonia, compassione, amore per la natura, altruismo, apertura verso gli altri, generosità. 

La ghiandola associata è il timo, responsabile di polmoni, cuore, sistema circolatorio e respiratorio. 

Lavorare con questo chakra ci consente di stare profondamente in pace con il resto del mondo, di sviluppare e vedere amore tutto intorno a noi, di sentirci ed essere persone buone e pure. Ci aiuta a sviluppare altruismo e migliorare i rapporti con gli altri. 

Il suo mantra è YAM e il suo elemento è l’aria. 

Tra i disturbi fisici associati a questo chakra ci sono le malattie cardiache, problemi di pressione, malattie polmonari e problemi respiratori. Tra quelli psichici invece solitudine, apatia e freddezza. 

Quando la sua energia è in eccesso diventiamo ossessivi e possessivi, gelosi, dipendenti. Ci identifichiamo con gli altri, abbiamo bisogno di costanti conferme e rassicurazioni, siamo insicuri. Quando è troppo poca invece abbiamo difficoltà nell’esprimere il nostro amore, diventiamo schivi, chiusi, non vogliamo il contatto fisico, diventiamo giudicanti, intolleranti, poco empatici. Si ha paura delle relazioni e dell’intimità. 

Rischiamo di averlo non equilibrato quando abbiamo problemi di cuore in senso lato, ossia legati a qualche nostra relazione. Ce ne possiamo prendere cura diventando generosi e compiendo atti di bontà verso noi stessi e verso gli altri, senza aspettarci nulla in cambio. Anche attraverso il perdono possiamo sciogliere quella matassa interiore depositata sul cuore. Per questo è utile quindi un lavoro su sè stessi di introspezione e crescita personale. Utile anche passeggiare nella natura. 

Vishuddha chakra 

Il quinto chakra è quello della gola e il suo colore è l’azzurro. Vishuddha significa puro, proprio perché un chakra della gola in equilibrio comporta una purezza e una coerenza tra pensieri, parole e azioni.
Quando invece non esprimiamo quello che abbiamo dentro, andiamo incontro a un disequilibrio. Ma andiamo per ordine! 

È connesso alla verità, alla tranquillità e alla pulizia (pratica e figurata). Associato alla tiroide, regola le attività della gola, della bocca (denti, lingua etc), dell’udito e delle braccia. 

Lavorare su questo chakra significa sapersi ascoltare, avere consapevolezza di sè e di quello che si vuole, ma anche saper ascoltare gli altri. Avendo questa consapevolezza possiamo esprimerci in totale armonia con noi stessi e apertura verso la vita. Ci dona sicurezza mentre parliamo, la capacità di comunicare al meglio, di concentrarci, di imparare. Una persona con questo chakra in equilibrio sa esprimersi con il giusto tono di voce, in modo accurato e con il giusto ritmo. 

Il suo mantra è HAM (o ksham) e il suo elemento è l’etere. 

Dal punto di vista dei disturbi fisici è connesso al mal di gola, mal di denti o problemi ai denti e alle gengive, cervicale, problemi alla tiroide e disturbi dell’udito. A livello psichico, timidezza, inibizione, difficoltà nell’esprimersi o nel parlare. 

Quando ha poca energia diventiamo silenziosi, timidi, timorosi, abbiamo difficoltà a capire ed esprimere quello che sentiamo e pensiamo, sentiamo una disconnessione tra corpo e mente e quello che facciamo non sempre rispecchia quello che vorremmo fare. 

Quando è in eccesso invece parliamo a vanvera, esageriamo, diciamo cose che non pensiamo o che non vorremmo dire, interrompiamo gli altri e vogliamo essere dominanti sugli altri. 

Rischiamo di averlo squilibrato quando ci imponiamo o qualcuno ci impone di dire bugie e portarle avanti nel tempo, quando non siamo sinceri, proviamo paura, vergogna e senso di colpa. 

Per riprendere l’equilibrio è utile contemplare il cielo, stare in posti aperti come sulla riva del mare, di un fiume, di un lago o sulla cima di una montagna. 

Ajna chakra 

Il chakra della fronte, Ajna, significa conoscenza. È chiamato anche chakra del terzo occhio, ed è fondamentale per percepire la parte più profonda della realtà. Ci dona visione e consapevolezza. Il suo colore è l’indaco, simbolo di conoscenza e misticismo. 

Connesso all’immaginazione creativa, alla memoria e alle capacità intellettuali, associato all’ipofisi (la ghiandola del controllo ormonale) e a cervello, sistema nervoso, occhi, orecchie, naso e appunto sistema ormonale. 

Quando si lavora su questo chakra migliora l’intuizione, il senso di visione e di proiezione. Sentiamo un risveglio interiore e sviluppiamo il “sesto senso”. Il suo scopo è portare luce a tutto quello che ci accade, migliorare la nostra chiarezza mentale. Quando è in equilibrio siamo sereni, in armonia, ci fidiamo del nostro intuito e usiamo al meglio la nostra creatività.

Il suo mantra è OM e l’elemento è la luce. 

Tra i disturbi troviamo mal di testa, problemi alla vista, malattie del sistema nervoso, disattenzione, confusione, difficoltà di concentrazione. 

Quando ha poca o troppa energia andiamo incontro a incubi ricorrenti. Quando ha poca energia abbiamo difficoltà a fidarci del nostro intuito e della vita, a ricordare le cose, a concentrarci e immaginare, quindi abbiamo un eccesso di razionalità, una chiusura dettata da poca empatia, insensibilità. Quando l’energia è in eccesso invece rischiamo di perdere l’equilibrio degli altri chakra e quindi di perdere il radicamento, di diventare egoisti ed egocentrici e di sentirci in confusione. 

Rischiamo di non averlo in equilibrio quando viviamo esperienze dolorose e non le metabolizziamo (ossia non le affrontiamo, non ne facciamo esperienza in modo costruttivo). Possono aiutarci sempre lo yoga e i mantra, ma anche l’osservazione contemplativa delle stelle, la luce del sole, e tutte le attività legate alle arti visive (mandala, collage, dipinti). Utile anche scrivere i sogni. 

Sahasrara chakra 

Il settimo e ultimo chakra è Sahasrara, il chakra della corona di colore viola, che si trova sulla cima della testa. La sua funzione è puramente spirituale, ma non è una spiritualità necessariamente collegata alla religione. Può infatti trascendere il divino e collegarsi più al senso dell’essere, a noi stessi.
Questo chakra ci permette di lavorare su noi stessi come individui (non solo come corpo fisico) aprendoci a nuovi modi di concepire la vita e nuove esperienze, abbandonando gli schemi di pensiero sociali, il passato.
Ci permette quindi di sviluppare la fede, intesa anche come senso di fiducia in noi e nella vita, la nostra interiorità e il nostro senso di interezza. Ci aiuta a capire tutto quello che ci succede e che ci è successo, andando oltre ai singoli fatti della nostra vita e guardando alla visione d’insieme, dall’alto.
Infine, ci fa sentire il senso di unità con gli altri. 

Avere questo chakra in equilibrio significa sentire una connessione in tutto quello che ci succede, come se tutto fosse “giusto”, utile al nostro scopo. Significa fidarci di tutti gli avvenimenti, come necessari nel nostro percorso e abbandonare la dualità che di solito accompagna la nostra quotidianità.
È come se capissimo tante cose che prima non riuscivamo a spiegarci.

È associato alla ghiandola pineale, che regola il ritmo sonno veglia. 

Tra i disturbi troviamo le malattie croniche, i problemi immunitari, l’esaurimento mentale, la depressione e la mancanza di gioia di vivere. 

Quando non è in equilibrio abbiamo mal di testa o amnesie, facciamo difficoltà a imparare cose nuove e ci sentiamo sfiduciati e scoraggiati. Una carenza di energia è associata all’attaccamento alle cose materiali, mentre quando ne abbiamo troppa proviamo confusione e sentiamo fobie che non ci appartengono. 

Per riequilibrarci è utile fare passeggiate nella natura, anche in questo caso, per sentirci parte di qualcosa più grande di noi e ampliare la nostra visione.

I chakra nello yoga 

Grazie allo yoga possiamo lavorare anche sui chakra, con posizioni che stimolano quei punti.
Per il primo chakra, sono consigliate tutte le posizioni di radicamento, che coinvolgono gambe e piedi. Per il secondo chakra sono utili le posizioni che coinvolgono il bacino e lo psoas.
Tutte le asana che coinvolgono gli addominali e il core sono invece perfette per il terzo chakra.
Per il chakra del cuore, va da sè che sono utili tutte le posizioni di apertura del cuore, ossia gli inarcamenti. Per il chakra della gola sono consigliate le posizioni che lavorano con le spalle e con il collo. Consigliate per il terzo occhio invece le posizioni meditative e le meditazioni vere e proprie, oltre alle inversioni. Per il chakra della corona è consigliata la meditazione profonda e lo yoga nidra.

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